verrucheVerruca è una parola latina che significa escrescenza. Le verruche, in effetti, sono piccole protuberanze cutanee, talvolta dolenti, dalle sfumature giallo-grigiastre e dalla forma semisferica. Colpiscono, anche se non sempre, soprattutto in giovane età, localizzandosi preferibilmente sul dorso delle mani, alla pianta dei piedi e nel contorno ungueale; ma anche il volto, il tronco e gli arti possono essere interessati.

Sono sostenute da un’infezione virale (papilloma virus) che spesso si trasmette attraverso l’uso promiscuo di ambienti pubblici, in special modo frequentando docce, piscine e campi sportivi aperti alla comunità, senza ovviamente utilizzare opportune cautele.

 

CAUSE
Il periodo di incubazione del papilloma virus (se ne conoscono fino a 150 tipi diversi, solo alcuni di questi causano la comparsa delle verruche) varia dai due ai nove mesi.

Fra i principali fattori di rischio che possono provocare e favorire la loro insorgenza, ritroviamo:

  • indebolimento delle difese immunitarie;
  • fattori genetici;
  • lesioni cutanee (sono la principale porta d’ingresso del virus; per questo motivo le verruche si localizzano più frequentemente a livello di zone soggetto a traumi);
  • uso promiscuo di asciugamani, accappatoi, ciabatte (verruche plantari) e di oggetti per la cura delle unghie (verruche localizzate lungo il margine ungueale);
  • eccesso di umidità (utilizzo di calze o scarpe bagnate);
  • calzature e calze inadeguate (fabbricate con materiali sintetici non traspiranti);
  • camminare scalzi negli spogliatoi o nei bagni pubblici nei centri sportivi.

 

TRASMISSIONE
Le verruche possono comparire a qualsiasi età ma interessano elettivamente i bambini specie in età scolare ed adolescenti. La trasmissione è interumana ed avviene prevalentemente come già detto in luoghi molto frequentati, come docce, saune di palestre (per gli adulti) e piscine. In queste sedi il clima caldo umido favorisce la sopravvivenza del virus che, beneficiando della macerazione cutanea indotta dall’acqua, può attecchire con una certa facilità. Frequente è anche il contagio diretto. La trasmissione è comune tanto nell’uomo quanto nella donna e può avvenire anche per autoinoculazione, cioè attraverso il passaggio del virus dalla sede di infezione ad un’altra zona del corpo nella stessa persona.

 

CLASSIFICAZIONE
Le verruche cutanee vengono classificate in funzione delle loro caratteristiche istologiche e morfologiche e in particolare a seconda delle zone in cui si manifestano.

Possiamo quindi distingure i seguenti tipi :

  • verruche volgari o comuni: si osservano con maggiore frequenza a livello del dorso delle mani e delle dita, alle gambe, talvolta al tronco;
  • verruche piane: si presentano di solito al volto o al dorso delle mani, in specie in giovani pazienti; tuttavia possono manifestarsi anche a livello delle ginocchia e delle braccia;
  • verruche plantari profonde; queste si manifestano a livello della pianta dei piedi, ma in alcuni casi possono estendersi anche alle caviglie. Si caratterizzano per essere particolarmente fastidiose e dolorose, a causa della continua pressione che si esercita su di esse quando si sta in piedi o quando si cammina;
  • verruche periungueali: compaiono ai margini del letto ungueale;
  • verruche filiformi: come si può intuire dal loro stesso nome, queste verruche assumono una forma allungata. Si riscontrano per lo più intorno alla bocca, al naso e agli occhi; spesso il loro colore è uguale a quello della pelle;
  • verruche a mosaico: si localizzano generalmente sotto le dita dei piedi, ma in alcuni casi possono diffondersi anche all’intera pianta.

 

TERAPIA
Le verruche possono essere inizialmente trattate con soluzioni o creme a base di acido salicilico e acido lattico a differenti concentrazioni, sostanze dotate di un’azione cheratolitica, in grado se applicate per varie settimane di eliminarle. In caso di fallimento ma più frequentemente come prima linea, si preferisce utilizzare la crioterapia con azoto liquido, spruzzato direttamente sulla verruca o applicato tramite un piccolo tampone. Il trattamento, che deve essere eseguito dallo specialista, può essere doloroso, anche se in molti casi il paziente avverte soltanto un lieve bruciore. Occorrono spesso numerose applicazioni e la terapia dovrebbe essere ripetuta dopo due, massimo tre settimane.
Efficace, se non vi è risposta alla crioterapia o in presenza di lesioni molto estese, la laserterapia. Anche in questo caso la cura delle verruche può risultare dolorosa e qualche volta non sono da escludersi esiti cicatriziali, più frequenti rispetto alla crioterapia.
Meno frequentemente, rispetto alla crioterapia, viene utilizzata la diatermocoagulazione e raramente l’asportazione chirurgica.
Va infine precisato che la scelta terapeutica si differenzia in base al tipo di verruca,alla sua posizione, alla profondità, al numero e all’estensione dell’area cutanea colpita.

 

 

Articolo a cura del

Prof. Maurizio Coppini

 

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mercoledì pomeriggio

 

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