verruche

Con l’arrivo nelle prossime settimane dei primi rigori invernali, ci si preoccupa soprattutto di preservare la salute dell’apparato respiratorio, ma non è il caso di trascurare il benessere e la salute della pelle che invece, proprio nella stagione invernale, ha bisogno di più cure.

Quali sono, nello specifico, le patologie cutanee che più soffrono le rigide temperature?

 

Psoriasi

In primo luogo la psoriasi: come il sole riduce le manifestazioni di questa malattia, per inibizione dei meccanismi infiammatori, così il grande freddo la stimola e la acuisce. È proprio in questa stagione che compaiono quelle antiestetiche squame bianche che talvolta possono essere localizzate sul cuoio capelluto, sui gomiti o sulle ginocchia oppure andare persino a ricoprire tutto il corpo, nascondendo talvolta anche più gravi compromissioni delle articolazioni.

 

Rosacea

Rientra a pieno titolo tra le malattie che si aggravano con le basse temperature, la rosacea. Si tratta di una malattia multifattoriale tra le cui cause vi sono alterati processi di vasodilatazione, disfunzioni ormonali, predisposizione genetica e fattori scatenanti ambientali. Questa fastidiosa condizione, che interessa per lo più le donne, si manifesta prima con un transitorio arrossamento e con teleangectasie su guance e naso, fino alla comparsa di papule e pustule. Gli sbalzi di temperatura stimolano il vasospasmo e così la comparsa del tipico “flushing”, ossia l’arrossamento cutaneo associato a una sensazione di calore e di bruciore. È importante non passare rapidamente dal clima rigido esterno (quando purtroppo arriverà!) agli ambienti riscaldati. In casa evitare le sorgenti di calore dirette e all’esterno, se già si soffre di tali patologie, proteggersi con sciarpe e cappellini (anche se questo consiglio appare valido a prescindere). Infine, idratare quotidianamente la pelle con prodotti lenitivi.

 

Acne

Sono soprattutto i più giovani a riscontrare durante l’inverno l’aggravarsi di quest’ultima patologia. In questo caso il peggioramento delle condizioni della cute è percepito in maniera più evidente da coloro che ne soffrono, perché più o meno impropriamente molti pazienti sono convinti che in estate vi sia un notevole miglioramento della patologia acneica dovuto al fatto che i raggi ultravioletti hanno una azione disinfettante e che la pelle abbronzata nasconda meglio questo fastidioso inestetismo. L’uso improprio di solari non adatti e l’ispessimento della pelle dovuto ai raggi UV può peggiorare talvolta il quadro al ritorno dalle vacanze.

Senza contare che l’aggravamento delle condizioni della cute è reso ancora più evidente dal tipico “biancore” invernale della pelle che esalta ancora di più le imperfezioni, inducendo, soprattutto le donne, ad utilizzare frequentemente creme, unguenti, make-up che possono talvolta contenere sostanze comedogeniche  che “tappano” il follicolo sebaceo preparando il terreno alla comparsa di punti neri e brufoli. Il consiglio è quello di evitare prodotti a rischio affidandosi, invece, ai consigli di uno specialista e a prodotti esclusivamente non “comedogenici”.

 

 

 

 Articolo a cura del

Prof. Maurizio Coppini

 

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